giovedì 3 gennaio 2013

Londra, Marzo 2009


Finalmente ci siamo, dopo tanti sogni ad occhi aperti è realtà e giovedì 11 marzo 2009 arrivo nell’amata cara vecchia Londra dalla quale mancavo da troppo tempo (anche se l’ultima volta era stata ad agosto a me sembrava un’eternità) e, dopo aver pranzato, io e Silvia (mia moglie) ci dirigiamo subito verso la tube e da Russell Square ad Arsenal, nonostante siano poche fermate, il viaggio sembra non finire mai, talmente è forte l’emozione nel tornare in quei magnifici posti. Alle 14 abbiamo appuntamento all’Emirates Stadium per fare il tour dello stadio e del museo del nostro amato Arsenal; nelle mie precedenti trasferte non lo avevo mai fatto, per il poco tempo a disposizione o perché non avevo mai pensato a prenotare i tickets in internet. Il tour ha inizio: dopo le foto di rito con i busti di Wenger e Chapman, la guida ci porta a visitare tutto lo stadio. Si comincia con l’elegantissimo director box e la tribuna riservata ai dirigenti ed ai “vip”. Poi, attraversando corridoi pieni di foto stupende riguardanti la storia ed i successi dell’Arsenal, arriviamo agli spogliatoi dove sono poste le magliette di ciascun giocatore e la lavagna sulla quale Wenger spiega le tattiche ai giocatori. E’ davvero emozionante sapere di essere proprio lì nel posto in cui i giocatori si preparano alle partite, seduti proprio ai loro posti e fingere di ascoltare Wenger mentre parla ed incita i propri ragazzi. Mi siedo di corsa, prima che altri mi possano anticipare, al posto di Theo Walcott che è sicuramente il giocatore al quale sono più affezionato. Uscendo dal mitico tunnel che porta al campo di gioco, e dove si sprecano i sogni, ci sediamo sui seggiolini riservati a Wenger ed ai giocatori di riserva, siamo a bordo campo, la visuale è magnifica, il prato dell’Emirates perfetto, e cerco di immaginare quello che proverei ad essere lì durante una partita al fianco di Arsene e Pat Rice. Si passa poi alla sala stampa, ed infine all’ingresso utilizzato dai giocatori quando arrivano allo stadio per giocare, tutto fantastico.

Poi si va al negozio, dove sono d’obbligo acquisti di vario genere, e poi al museo con entrata libera. Il tour dell’Emirates è stato interessante, ma credo che per un tifoso sia ancora più emozionante visitare il museo nel quale ci sono pezzi di storia indimenticabili riguardanti l’Arsenal, i suoi giocatori ed i suoi manager, oltre a pezzi di repertorio riguardanti la fondazione del club ed i suoi primi anni di storia. Per conoscere veramente la storia di questo fantastico club penso che una visita al museo per un tifoso appassionato sia fondamentale. Certo la storia già la si conosce attraverso i libri, ma vedere oggetti e foto di epoche passate ti aiuta a capire meglio quello che l’Arsenal ha rappresentato e quello che ancora oggi rappresenta per tutti noi gooners.

C’è poi la sala con i trofei, i gagliardetti scambiati con squadre europee, tra cui Inter (1-5 a San Siro) e Milan (0-2 lo scorso anno), le maglie storiche, le foto, la statua di Chapman e quella di Charlie George nella sua esultanza sdraiato sul campo di gioco passata alla storia. Ci sono anche video di repertorio, i vecchi programmi ufficiali delle partite, le formazioni, i progetti riguardanti la costruzione di Higbury e tanto altro materiale da fare impazzire! Come primo assaggio di Arsenal non è stato proprio niente male, anche se l’attesa per la sfida di sabato è già a livelli altissimi. Torniamo alla metro ed il breve tragitto a piedi tra quelle vie, tra quelle casette è qualcosa che ti rimane impresso nella mente e nel cuore per sempre, perché sai che quelli sono i posti dove vorresti vivere, o almeno dove vorresti esserci almeno ogni volta che l’Arsenal gioca… 































Il giorno dopo visitiamo il museo di un mio mito, vale a dire Sherlock Holmes, e passo così un’altra giornata memorabile che prosegue poi per Oxford Street e Carnaby Street, dove lo shopping, solo a Londra, diventa una mia grande passione. Poi a Charing Cross faccio passare un po’ di librerie tra cui Borders e Foyles dove compro diversi libri sul calcio inglese, sulla sua storia, sugli stadi di tutte le squadre di Premier, Football League e Non-League, oltre che una bellissima raccolta delle magliette utilizzate dalle squadre principali dal 1980 ad oggi. Ormai conosco bene il calcio inglese del giorno d’oggi, ma per conoscerlo veramente bisogna impararne la storia e le origini. Sono innamorato di questo paese e del calcio che qui è nato e voglio conoscerne il più possibile le persone, le squadre ed i fatti che ne hanno fatto la storia. Ormai non mi basta più sapere tutto sull’Arsenal, voglio sapere tutto sul calcio inglese, che reputo il più bello al mondo, sulle squadre, anche quelle più piccole, su tutti i particolari anche sulle origini dei soprannomi di ogni club, sulla storia dei loro magnifici stadi. Sabato mattina, quando mi sveglio, ho già la mente fissa alla partita del pomeriggio, voglio vivere questa giornata nel miglior modo possibile, godermi a pieno ogni momento perché voglio che rimanga dentro di me e nei miei ricordi per sempre, così come sono rimasti dentro di me i ricordi di tutte, dalla prima all’ultima, le precedenti partite che ho potuto vivere di persona. Ognuna di esse riporta in me ricordi diversi, persone diverse con le quali ho condiviso momenti fantastici, ed altri piccoli particolari che però segnano la memoria. Anche delle piccolezze possono essere importanti se riguardano una cosa a cui ci tieni veramente e per fortuna ho sempre fatto tantissime foto che hanno immortalato quei momenti, anche se nel cuore e nella mia memoria non si cancelleranno mai. Per ingannare il tempo (ma è meglio non dirlo a Silvia) accetto di andare a Covent Garden in mattinata, poi dopo un veloce pranzo da Starbucks, arriva il momento più atteso: mi infilo la maglietta biancorossa e prendiamo la metro da Russel Square con direzione…. Arsenal!!! 


















Inutile spiegare emozioni che solo nel momento in cui le vivi puoi capire cosa significhino, anche se ovviamente molti di voi le hanno già vissute, ma penso che per ogni persona, le emozioni siano diverse ed è giusto che ognuno abbia le proprie e le mantenga per sé. In metropolitana i tifosi colorano tutto di rosso ed ogni cosa mi sembra bellissima! Appena arrivati alla stazione della metro Arsenal faccio la foto abituale con il cartello indicante la partita del giorno, poi finalmente ci incamminiamo verso l’Emirates Stadium passando tra le bancarelle , tra i tifosi, tra i venditori di programmi, e mi sembra di essere nel posto più bello del mondo, nel posto esatto in cui vorrei proprio trovarmi in quel momento.. Poco lontano dallo stadio noto delle scritte incise su un marciapiede che non avevo mai notato prima, che dicono “Viva Cesc Fabregas” e poi riportano i vari nomi dei giocatori dell’Arsenal degli ultimi anni. Sono sempre dettagli interessanti. Verso le 13.30 mi incontro con Gianni di Mirandola, accompagnato da moglie e figlia, nuovi membri del fans club e concittadini del nostro amato chairman Stefano (per il quale hanno il dovere di prendere i programmi delle ultime partite, ovviamente!), e con loro facciamo qualche foto fuori dallo stadio e davanti ai mitici cannoni posti davanti a “the Armoury” . Ogni volta che si viene qui si fanno sempre foto, anche ripetitive, ma per me sono importanti perché, anche se le foto possono sembrare tutte uguali, io, da ognuna di esse, ho dei ricordi ben precisi e delle emozioni particolari. Alle 14 circa siamo già all’interno dello stadio i cui spalti sono ancora deserti. Visto che è ancora presto ci mettiamo davanti ad uno dei tanti schermi che trasmettono la partita dell’Old Trafford tra United e Liverpool e siamo ben felici di vedere il risultato finale di 1-4 per i Reds! Poi ci accomodiamo sui nostri seggiolini in attesa dell’inizio della partita. Robin Van Persie viene premiato come “Player of the Month” e quando cominciano le bellissime note di “The wonder of you” capiamo che le squadre stanno per entrare in campo. Vengono annunciate le formazioni e sono contento nel vedere che Theo gioca titolare, mentre sono dispiaciuto che RVP siede in panchina, e il piccolo Jack Wilshere e Ramsey non sono nemmeno convocati. Vabbè, non c’è problema, siamo convinti che si vincerà e che i giocatori in campo daranno il massimo. Sono molto curioso di vedere all’opera Arshavin, giocatore che mi piace tantissimo. L’atmosfera all’Emirates, che in pochi minuti si è riempito, è fantastica, forse anche grazie alla qualificazione in Champions contro la Roma, il pubblico è molto rumoroso ed incita a gran voce la squadra. Dopo pochi secondi dall’inizio della partita c’è subito una bella discesa sulla destra di Theo che la mette in mezzo dove irrompe proprio il russo che la mette dentro!! One-Nil subito!! Solo dopo la partita saprò che in realtà è stato un autogol, ma in quel momento ero felicissimo di aver assistito dal vivo al primo gol di Arshavin con la maglia dell’Arsenal (vabbè…poco male visto che poi un gol lo farà veramente..). I Gunners giocano bene, secondo me Arshavin, Walcott e Nasri sono i più vivaci e pericolosi, mentre il Blackburn non riesce a combinare nulla e quando il fischiatissimo Diouf commette un fallaccio su Almunia (da rosso!! OFF ! OFF!) il pubblico lo odia ancora di più ricoprendolo di BUUUU ogni volta che tocca palla. Finisce il primo tempo, durante il quale ho il grande piacere di incontrare il nostro Teo (Teogooner) che è venuto a trovarci nel nostro settore, ma con il quale purtroppo non ho più avuto modo di incontrarmi successivamente. Il tempo di scambiare qualche battuta ed il secondo tempo inizia. La partita è divertente e i Gunners giocano alla grande, poi Arshavin si inventa un gol capolavoro (tutto suo questa volta) riuscendo a centrare la porta dalla linea di fondo campo! Inutile dire che lo stadio è al massimo dell’esaltazione, si canta e ci si diverte. La polizia porta via due tifosi del Blackburn, indicati da uno steward, ed i gooners li salutano a modo loro!! Non so cosa avessero fatto, ma sicuramente nulla di grave, forse avevano solo un po’ esagerato con i cori o gli insulti, o avevano bevuto troppo, ma questo comunque per far capire l’efficienza del servizio d’ordine in Inghilterra e all’Emirates. In Italia si vede molto, ma molto di peggio e nessuno fa niente! Ormai tutto va bene e, a parte tre gol clamorosi sbagliati da Bendtner, tutto fila liscio. Ho sempre difeso Nick, ma oggi mi ha fatto perdere la pazienza! Per fortuna la vittoria era già al sicuro!! Una parte di pubblico al terzo gol sbagliato dal danesone ha invocato a gran voce il nome di Robin Van Persie, ma la parte più calda del nostro tifo risponde con un autoritario ed incoraggiante “Suuu-super Nick – Suuuu- super Nick” dimostrando che il tifo deve sempre sostenere la squadra ed i giocatori anche quando si sbaglia o si è in difficoltà. Bhe, Wenger ha un po’ meno pazienza rispetto al pubblico visto che al terzo gol sbagliato si arrabbia moltissimo e poi sostituisce Nick con Vela oltre a Theo con Ebouè. Incredibile, ma vero, riesco a vedere una doppietta proprio di Ebouè!!! Prima un gol su azione con balletto classico e poi gol su rigore con altro balletto!! Alla fine vinciamo 4-0, una partita bella e spettacolare, è un momento veramente positivo e sono contento di aver vissuto dal vivo la partita in cui, secondo me, si è finalmente rivisto l’Arsenal spettacolare che da troppo tempo non si vedeva in Premier! Salutiamo Gianni e famiglia e, in attesa che la fila verso la metropolitana si sfoltisca, ci mettiamo a vedere l’uscita dei giocatori dal parcheggio… non lo avevo mai fatto, ma in quei momenti mi sento come un bambino che spera di intravedere anche solo per qualche secondo il volto di uno dei suoi beniamini! In realtà quello che vedo è più che altro una sfilata di super car di lusso: Bentley, Mercedes, BMW, Hummer… di giocatori neanche l’ombra visto che tutti hanno i vetri scuri a parte Fabio Capello (l’unico che non mi interessava di vedere…) ed il mitico NASRI che addirittura esce a bordo di un TAXI !!! Sì, proprio uno di quei mitici taxi londinesi!! Mentre gli altri sfrecciavano con le loro super sportive, il francesino se ne stava tranquillamente sul sedile posteriore del taxi! Mitico Samir!!




















Quando è tutto finito si torna al B&B in Russel Square con l’orgoglio di portare la maglia biancorossa e la felicità di aver vissuto una fantastica giornata all’insegna dell’Arsenal. Dopo cena e dopo un breve giro la stanchezza si fa sentire, ma sono ben felice di tornarmene in stanza in modo da poter vedere la trasmissione televisiva “Match of the day” con Shearer e Lineker. Questa sì che è una trasmissione di calcio, altro che i processi italiani !!! Si vedono le sintesi delle partite di Premier e si commentano i gol, le azioni, lo spettacolo del calcio insomma e non gli episodi dubbi con moviole su moviole. Il giorno dopo giriamo per Londra e alle 12 siamo ad Hyde Park per vedere la partenza della Parade irlandese per festeggiare il St Patrick Day. Bellissima. Avevo già assistito alla parata che a Londra organizzano ogni anno per festeggiare il capodanno che è più bella, lunga e affollata, ma questa mi ha colpito maggiormente perché ho capito quanto gli irlandesi siano fieri di appartenere alla propria terra, quanto amino la propria nazione e quanto siano orgogliosi di portare le loro bandiere. Quanto li invidio. 




















Dopo un pranzo all’Hard Rock Cafè giriamo ancora per Londra a respirare l’atmosfera di questa meravigliosa città!! Il lunedì riesco finalmente ad andare a visitare Loftus Road, lo stadio del Queens Park Rangers, squadra per cui simpatizzo da parecchio tempo. Si scende dalla metro a White City e, dopo aver visto la sede della BBC, ci dirigiamo verso South Africa Road. Rimango colpito dalla bellezza delle casette tipicamente inglesi e dalla tranquillità di quei posti e, una volta arrivati al bellissimo Loftus Road Stadium, facciamo qualche foto ed una visita allo shop. Oltre alla passione per l’Arsenal mi è sempre piaciuta l’idea di seguire una piccola squadra perché ammiro quei tifosi che continuano ad amare ed incitare la propria squadra anche se questa non vince mai niente e milita nelle serie minori, ma continuano ad amare i colori e sono pronti a tutto pur di non rinnegare la loro fede. Mi affascina l’idea di un calcio lontano dai soldi, dalla fama, dal business, ma vicino a quel calcio vero ed umile fatto di partite e replay di FA Cup, magari sotto la pioggia ed in mezzo al fango… Il QPR (anche se ora con l’avvento di Briatore & C. non è esattamente una squadra “povera”) mi è sempre piaciuto per il nome strano e per la bellissima maglia a righe orizzontali bianche e blu, ma ora che ho anche visto la sua “casa”, ne sono rimasto affezionato ancora di più. Spero di tornarci il prima possibile, magari per vedere una partita e vivere di persona l’atmosfera che si respira in un piccolo stadio inglese pieno di passione ed amore. Penso che nel suo piccolo il QPR abbia contribuito a fare la storia del calcio inglese con quella mitica League Cup vinta pur militando in una serie inferiore, e quel campionato sfiorato, vinto alla fine dal Liverpoo

l, che porterà sicuramente ancora dolore nei cuori degli Hoops, ma soprattutto tanto orgoglio per aver saputo battersi con onore fino all’ultimo contro una grande squadra. Certo, l’Arsenal è un’altra cosa, ce l’ho nel cuore, mentre quella per il QPR è solo una piccola passione, una curiosità nel conoscere una nuova realtà, una piccola realtà all’interno di una grandissima città come Londra, ma proprio per questo così “intima” e così amata dai propri tifosi. Mi piacerebbe visitare anche altri stadi, ma il tempo non me lo permette; la mia passione per questo calcio sta crescendo sempre di più e, nonostante ci sia la tristezza di non poterlo vivere quotidianamente, c’è però la consapevolezza di poter tornare presto perché in fondo una passione va vissuta in pieno e non sarebbe giusto rinunciarvi. Dopo una sosta all’Hammersmith Park, si torna a girare per Londra, tra i suoi mercati a Portobello e Camden e dopo una cena a base di bistecca alla Steak House in Leicester Square è purtroppo ora di salutare la notte londinese, fatta di bellissimi ricordi che vanno dai Gunners, a Sherlock Holmes, dal QPR ai bellissimi monumenti, dalla metropolitana ai bus rossi, dai mercati ai taxi neri, dalle casette di Higbury a quelle di Hammersmith, dai pub ai parchi .



















Ma soprattutto ai ricordi degli attimi vissuti che per sempre resteranno nel mio cuore, perché Londra e l’Arsenal sono ormai parte di me e non riesco ad immaginare la mia vita senza di loro. Una brezza fredda ci accompagna verso Russel Square e quando la sveglia mi dice che è arrivata l’ora di alzarsi per me è la consapevolezza che è arrivato il momento di lasciare questa città e nel tragitto che da Liverpool Street ci porta a Stansted sono sicuro che mi verrà la voglia di scendere dal treno e di “perdermi” nella folla londinese…. Grazie Arsenal per avermi dato nuove emozioni, per avermi fatto sognare, ma la vita deve andare avanti, una famiglia, una casa, un lavoro e gli amici del fans club mi aspettano in Italia, e anche se in Inghilterra lascio un pezzo di cuore, so che anche a casa comunque troverò un posto per la mia squadra del cuore. Adesso sono a casa, in Italia rassegnato a guardare la prossima partita dell’Arsenal in TV, ma quando arriverà il momento chiuderò per qualche secondo gli occhi, immaginerò di sentire “the wonder of you” e di provare l’atmosfera e le sensazioni avute all’Emirates, poi li riaprirò e mi sentirò più vicino alla squadra con la testa e con il cuore anche se fisicamente saremo molto distanti.


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