Ed eccoci ancora in partenza, dopo l’esperienza irlandese di qualche mese fa ho finalmente di nuovo l’opportunità di atterrare sul suolo Inglese, quello che certamente preferisco !
Giovedì 4 ottobre io e Silvia partiamo da Bergamo direzione Manchester, abbiamo in programma un weekend lungo che ci riporterà nella “mia” Preston, dove assisteremo alla partita tra PNE e Wigan a Deepdale, oltre a visitare altre città fino ad ora non ancora viste.
Arrivati a Manchester prendiamo nel tardo pomeriggio il treno che ci porta a Preston, la mia ultima volta in Inghilterra fu circa un anno fa, anche in quell’occasione andai per una partita del PNE, ma non a Deepdale, bensì ad Ewood Park, a Blackburn, questo significa che sono quasi 2 anni che non vedo la mia città preferita, non certo per le sue attrazioni turistiche, ma perché è qui che il mio cuore batte sempre forte per le emozioni che il North End ed il suo “popolo” sanno regalarmi.
E’ quindi con grande ansia che mi faccio accogliere dalla stazione di Preston, non il posto più affascinante di una città, ma di sicuro uno dei più significativi perché qui si vivono le emozioni dei saluti, dei bentornati, dei benvenuti e degli addii, è qui che toccai per la prima volta il suolo “Prestoniano” tanti anni fa ed è qui che ogni volta vivo le stesse grandi emozioni.
E’ già tardi e quindi, dopo aver lasciato le valigie al Premier Inn, andiamo subito in centro per mangiare qualcosa e, come già successo in altre occasioni, l’unico posto che troviamo aperto per poter cenare, le cucine dei pub infatti a quell’ora sono chiuse ed un locale in cui sarei voluto andare è stato da pochi giorni chiuso, è il Mc Donald’s, non di certo il posto più “British” in cui poter mettere qualcosa sotto i denti, ma siamo pur sempre a Preston e quindi va benissimo anche così!
Stanchi e soprattutto consapevoli della “levataccia” che ci aspetterà il giorno dopo torniamo subito in albergo per dormire qualche ora… infatti il venerdì mattina la sveglia suona alle 5.30!! Già.. avete letto bene.. non ci aspetta nessuna “escursione” particolare, nessun lungo viaggio, ma il fatto è che tutti i treni che da Preston vanno a Birmingham costano 95 sterline solo andata a parte quello che parte alle 06.17 che ne costa soltanto 28… e così rieccoci alla stazione di Preston ancora prima che il sole sia sorto.. non fa particolarmente freddo ed è piacevole viaggiare in piena tranquillità e fuori dal caos delle ore di punta.
Arriviamo a Birmingham New Street, la stazione in pieno centro città, intorno alle 08.00, il nostro intento, anche se a qualcuno può far storcere il naso, non è tanto quello di visitare in lungo ed in largo “Brum”, ma quello di vedere il centro e di fare uno shopping spietato al Bull Ring, un centro commerciale immenso e a due passi dalla stazione, dove ci sono i negozi di tutte le marche British che si potrebbero desiderare… dopo una fantastica colazione da Starbucks infatti la mia ossessione per la moda “Casual” mi porterà a fare acquisti presso Pretty Green, Barbour e Ben Sherman, resisto alla tentazione di un paio di Adidas Trimm Trab trovate nel negozio Size? Situato al di fuori del complesso commerciale, ma in una via poco distante.
Pranziamo da “Five Guys”, gli hamburger e le patatine sono da favola, ed, a parte restare al Bull Ring, riusciamo a percorrere le vie del centro vedendo la Cattedrale di St Philips, la caratteristica stazione di Moor Street e soprattutto, con mio grande desiderio, il “The Peaky Blinders Pub”, il pub, appunto, dedicato alla famosa e meravigliosa serie TV ambientata proprio a Birmingham.
Intorno alle 17.00 prendiamo il treno che ci riporta a Preston, è stata una giornata davvero faticosa soprattutto perché iniziata alla mattina presto e perché l’abbiamo trascorsa a camminare da un negozio all’altro, dal Bull Ring alle vie del centro..
Sicuramente rinunciare allo shopping ci avrebbe permesso di vedere molto di più di questa città, la più popolata d’Inghilterra dopo Londra, i suoi famosi canali ad esempio, oppure ci avrebbe permesso di raggiungere in circa un’ora la caratteristica Stratford-Upon-Avon, la città nella quale è possibile visitare la casa di William Shakespeare, o ancora avrei potuto convincere Silvia a vedere uno degli stadi di Brum, magari il St Andrew del Birmingham City, quello più vicino al centro, ma alla fine siamo stati contenti perché fare acquisti qui è tutta un’altra cosa se si amano certe marche di abbigliamento…
Arriviamo a Preston alle 19.00 circa e ceniamo al Premier Inn, siamo davvero troppo stanchi per uscire e naturalmente il giorno dopo sarà sabato…. Ed in Inghilterra sabato significa Football ed a Preston significa Preston North End!
Ci svegliamo stavolta intono alle 8.30 e facciamo con calma colazione in albergo, finalmente una bella Full English Breakfast, e poi ci “gettiamo” per le vie del centro di Preston dove anche qui non manca l’occasione per fare un altro paio di acquisti importanti… una polo Fred Perry ed un’altra camicia Ben Sherman… beh.. per fortuna ci penserà il football a tenerci lontani dai negozi.. ed infatti l’adrenalina comincia a salire, ho appuntamento al Royal Consort Pub per le 12.30 circa con un amico inglese, Liam, il quale, però, mi avvisa che purtroppo è rimasto bloccato a Londra per lavoro… per fortuna però mi contatta James, un ragazzo italiano, tra l’altro delle mie zone, che vive a Preston da 2 anni dato che suo padre è originario proprio di queste parti, con cui ero già in contatto tramite Facebook, ci troveremo quindi con lui in Fishergate, la via principale del centro di Preston, per poi andare insieme al pub.
Ed infatti James è puntuale e ci incamminiamo verso il Royal Consort, si rivela un ragazzo molto simpatico e con il quale passiamo praticamente tutto il pomeriggio, al pub, vista l’assenza di Liam, non conosco molta gente, è infatti la prima volta che vengo qui, e quindi la sua compagnia è davvero piacevole e preziosa, beviamo un paio di birre e parliamo di questa passione per il North End, poi arrivano un paio di amici inglesi, Dan e Trevor, che è bellissimo rivedere… anche se quest’ultimo si ritroverò sul suo furgone parcheggiato all’esterno un adesivo “PNE Italian Branch”…
E’ sempre fantastico vivere l’atmosfera del pre-match anche se qui a Preston la gente in certe occasioni mi sembra abbastanza fredda, quando vado in Inghilterra, facendomi forse anche condizionare da film e video vari, mi aspetterei di vedere sempre pub colmi di tifosi che cantano i cori della propria squadra ed invece qui mi è capitato raramente, i tifosi bevono e discutono tra di loro con calma e senza fare troppo caos ed io, da persona comunque poco “espansiva”, preferisco non volermi mettere in mostra e decido quindi di non tirar fuori dal mio zaino la bandiera dell’Italian Branch, preferisco vivere questo sabato come farebbe un normalissimo tifoso del Preston senza clamori e proclami, bevendo tranquillamente una birra seduto con gli amici sui tavoli esterni del pub parlando con estrema serenità e senza manie di protagonismo (non che il fatto di essere italiano debba rendermi per forza protagonista, ma in ogni caso decido di mantenere un “basso profilo”).
A pochi minuti prima dell’inizio del match, come da prassi, ci si incammina verso Deepdale, appena lo intravedo da lontano, notando prima di tutto i suoi riflettori, mi sento rinascere, dentro di me sale con prepotenza un sentimento di adrenalina, non vedo l’ora di essere dentro, non vedo l’ora di sentirmi finalmente in tutto e per tutto un tifoso del Preston North End.
Proseguendo nella scelta di vivere questa partita come fa ogni normale tifoso del PNE non ho voluto arrivare presto allo stadio per fare foto con i giocatori e cose di questo tipo, la prima cosa che facciamo è comprare il match programme, questa è una tradizione alla quale non voglio rinunciare, ed andare al ticket office a ritirare i nostri biglietti acquistati on line… quando li ho tra le mie mani mi rendo conto che manca pochissimo, sono a pochi passi dal mio sogno, un sogno che manca da troppo tempo… ed ecco allora che io, Silvia e James oltrepassiamo i tornelli che ci portano nel bel mezzo del tifo, nelle terraces di Deepdale, nella mitica Alan Kelly Town End!
Appena entro non posso che fermarmi qualche istante ad ammirare ancora una volta questo splendido stadio in tutte le sue parti, a guardare e ad ascoltare i tifosi nei loro tipici atteggiamenti, così diversi a mio parere da quelli che si vedono negli stadi italiani… nonostante la squadra stia attraversando un momento molto difficile vedo in tutti loro grande entusiasmo ed ottimismo, siamo tutti, io compreso, convinti di poter vincere questa partita che tra l’altro è una sorta di derby vista la vicinanza tra le due città.
Ero anche qui d’accordo di stare con Liam, ma lui non c’è purtroppo e quindi, essendo in una parte della AKTE in cui non ero mai stato, non conosco i tifosi che mi stanno intorno anche se qualcuno mi saluta riconoscendomi, siamo in ogni caso vicini ai ragazzi che fanno maggiormente “casino” con i tamburi e facendo partire i cori che poi tutto il settore canterà.. il divertimento è quindi assicurato anche perché la partita si rivelerà davvero entusiasmante!
Il PNE, infatti, arrivava da un pessimo periodo che lo avevano fatto scendere all’ultima posizione della classifica ed in questa partita, dopo qualche segnale di rinascita a Villa Park il martedì precedente, la squadra era chiamata a dare delle risposte attraverso una grande prestazione e possibilmente conquistando una vittoria convincente.
Sono arrivate entrambe le cose… grande prestazione e vittoria netta e meritata, quando le squadre sono entrate in campo ho rivissuto delle bellissime sensazioni e quando poi Barkhuizen, al termine di una bella azione, ha realizzato il gol del 1-0 mi ha regalato anche la gioia di vivere il magico momento dell’esultanza in mezzo ai tifosi Lilywhites!!
Durante l’intervallo ci siamo fissati di voler mangiare la mitica Butter Pie, un tortino tipico di queste parti, ma la coda al bar è infinita, la partita ricomincia, sentiamo un piccolo boato, scoprirò soltanto qualche giorno dopo rivedendo i video della partita che Browne aveva colpito una clamorosa traversa, poi, quando scopriamo di aver atteso invano visto che il tanto sospirato spuntino era terminato, sentiamo un boato più forte, corriamo verso gli spalti riuscendo a vedere Robinson esultare e con lui tutto lo stadio… beh… è la seconda volta che mi capita, forse porta fortuna, e perlomeno in entrambi i casi sono riusciti ad essere presente per esultare anche io insieme a tutti loro!
La partita continua a regalarci emozioni, il Wigan rimane in dieci uomini, poi tra le file dei Latics entra in campo il grande ex, Joey Garner, il pubblico lo accoglie, con mia sorpresa, con indifferenza, mi sarei invece aspettato degli applausi e forse anche un coro per lui, magari quello che gli riservavamo quando giocava per noi.. poi per il PNE fa il suo ingresso tra l’acclamazione l’irlandese Seani Maguire, finalmente al rientro dopo un lungo infortunio.
Nei minuti finali i Whites realizzano altri due gol, stavolta li vedo e me li godo in pieno, finisce con un netto ed insperato 4-0, un risultato esaltante che ci regala nuova fiducia e grande entusiasmo!
Alcuni tifosi mi dicono che ho portato fortuna, sulle ali dell’entusiasmo, con il settore comunque ormai svuotatosi, tiro finalmente fuori dallo zaino la famosa bandiera per fare qualche foto, un paio di ragazzi mi riconoscono ed esultiamo per la vittoria, fino a quando gli stewards interrompono questo sogno indicandomi gentilmente l’uscita…. Come al solito scatto le ultime foto, sono l’ultimo a lasciare Deepdale e non vorrei mai andarmene… salutiamo James, nostro compagno in questo splendido pomeriggio, che deve correre a casa, con la promessa di rivederci ben presto, è stato davvero piacevole scoprire un nuovo tifoso italiano del Preston North End, sono sicuro che questa sia stata solo la prima di tante partite insieme..
Io e Silvia andiamo allo shop, prima del match non avevamo trovato il tempo per farlo, e poi scattiamo ancora foto allo stadio e naturalmente alla statua del leggendario Sir Tom Finney prima di addentrarci nel Moor Park da dove si può vedere in lontananza Deepdale ed incamminarsi poi verso il Moorbrook Inn, un altro pub abituale per i tifosi del PNE.
Al Moorbrook c’è parecchia gente naturalmente tutti sono stati alla partita, chiacchieriamo con alcuni di loro e poi, oltre ad un’ottima birra, ordiniamo una pizza cucinata all’esterno del pub con il forno a legna, una bellissima caratteristica di questo pub, non penso ce ne siano molti altri che facciano lo stesso, per un aperitivo in un’atmosfera tipicamente inglese.. così inglese e così poco italiana… birra e solo birra, niente cocktails o spritz, la gente sta nel giardino esterno del pub a chiacchierare nonostante faccia abbastanza freddo e tutto è così magico… almeno per me…
Più tardi torniamo a piedi verso l’albergo, lungo il tragitto passiamo dall’Università di Preston e dagli appartamenti degli studenti… penso a quanti italiani potrebbero esserci li… e penso a quanto li invidio ed a quanto vorrei essere qui ogni sabato.. lo so, in Italia non mi manca niente, se vivessi in Inghilterra avrei anche qui i problemi che posso avere in Italia… ma stando qui avrei una certezza: quella di poter seguire come vorrei il glorioso Preston North End.
Dopo aver cenato e passato la serata in albergo non resta che guardare in TV la trasmissione Match of the Day sognando ancora per un po’ questo calcio e ripensando alla giornata appena vissuta e che sta per terminare… come al solito sono tanti i ricordi che porterò per sempre con me, il Preston NE è tutto questo, è emozione, è sogno, è tifo.
La mattina seguente prendiamo il treno che da Preston ci porterà ad Ulverston, in Cumbria, sul Lake District, ma prima di cambiare treno a Lancaster scopriamo che quello che dovremo poi prendere da lì è stato cancellato… dovrei arrabbiarmi… ma invece no, per questo significa che avremo circa un’ora di tempo, in attesa del successivo, per rivedere Lancaster, città già visitata qualche anno fa.
Ci incamminiamo così verso il Castello, sempre bellissimo ed imponente , scattiamo un po’ di foto e lo ammiriamo girandogli intorno, trovo che questa sia una città affascinante e non mi di certo dispiaciuto avere l’occasione di poterla rivedere… ma manca qualcosa… dentro di me so bene quanto vorrei rivedere anche il Giant Axe, lo stadio del Lancaster City, i Dolly Blues, la mia squadra preferita di non-league, sempre in quella stessa occasione lo avevo potuto vedere, ma soltanto esternamente dato che lo avevo trovato completamente chiuso, mi basterebbe rivederlo così, senza grosse pretese..
Ma il tempo stringe e bisogna tornare in stazione altrimenti rischieremmo di perdere il treno per Ulverston… quando siamo lì sul binario, però, vedo un’uscita che sembra portare verso un prato… non avevo realizzato che il Giant Axe si potesse raggiungere così facilmente dalla stazione.. mi avvicino a quella uscita, faccio due passi ed eccolo… è proprio lì che mi aspetta, la casa dei Dollies… nel prato adiacente allo stadio è in corso un torneo tra bambini ed in lontananza Silvia mi fa notare che una porta dello stadio sembra essere aperta…. Una porta che si apre per un sogno… ho solo una decina di minuti, ma senza esitazioni mi metto a correre per quel prato, in mezzo ai bambini che giocano.. e raggiungo quella porta… la oltrepasso ed il sogno si realizza, di fronte a me si apre il Giant Axe con tutto il suo fascino da stadio di non-league, non ha certo la stessa imponenza di Deepdale, ma a modo suo sa esercitare in me un fascino irresistibile.. comincio a scattare foto all’infinito, so di avere poco tempo e cerco di sfruttarlo al meglio, si avvicina a me un signore che sta trasportando un sacco, penso si tratti di un inserviente dello stadio, mi chiede come mai mi trovo lì ed alla mia risposta quando gli spiego di essere italiano e di simpatizzare per il Lancaster (curo anche una pagina FB italiana dedicata ai Dolly Blues) resta sorpreso e favorevolmente impressionato.
Alla fine torno soddisfatto in stazione e pochi minuti più tardi arriva il treno che ci porterà, con un’ora di ritardo, in Cumbria e più precisamente ad Ulverston, città conosciuta soprattutto per aver dato i Natali a Stan Laurel, in Italia conosciuto come Stanlio, ovviamente uno dei due attori che componeva il celebre duo comico Stanlio e Ollio (Laurel & Hardy per gli inglesi).
Il tragitto in treno è veramente piacevole perché possiamo ammirare vari paesaggi, mi colpiscono in particolare le stazioni e quello che si riesce a vedere delle città di Arnside e Grange-Over-Sands, chissà se un giorno riuscirò a visitarle, sembrano davvero interessanti.
Finalmente arriviamo ad Ulverston, il percorso a piedi dalla stazione al centro città è breve e raggiungiamo così la piazza chiamata Coronation Hall dove fa la sua bella figura la statua rappresentante proprio Stanlio e Ollio, le foto sono d’obbligo, i più giovani non conosceranno o non ricorderanno questo duo comico, ma io ho un piacevole ricordo dei loro film comici e mi fa davvero piacere essere lì a visitare la città in cui nacque uno di loro.
Al duo comico è dedicato anche un museo, entriamo velocemente a dare un’occhiata, ma non c’è il tempo per visitarlo e così ci incamminiamo tra le vie di questa piccola, ma molto caratteristica città che presenta un tipico stile da villaggio del Lake District, è molto simile infatti ad altre già visitate in passato.
Purtroppo, essendo domenica, i negozi sono chiusi così come il caratteristico mercato, le vie della città sono abbastanza deserte e non possiamo così respirare la vera atmosfera di questo posto affascinante, ma forse un po’ meno turistico rispetto a città come Kendal, Ambleside, Windermere, Keswick o Grasmere dove avevamo trovato nei nostri precedenti viaggi molta più “vita”, ma forse era anche estate e faceva certamente meno freddo.
In ogni caso la visita a questa città è molto piacevole, entriamo in un negozio, l’unico aperto, di dolciumi vari… ci sono infinite qualità di caramelle e dolci.. acquistiamo del cioccolato e le mentine “Barkleys” con la loro scatoletta in ferro molto old e british style.
Proseguiamo poi lungo le vie della città fino ad arrivare prima al Cumbria Way, un piccolo monumento che rappresenta il punto di partenza di un percorso attraverso il Lake District, e poi al Ford Park, da qui si può vedere in lontananza l’Hoad Monument, un monumento, appunto, risalente al 1850.
La nostra visita termina qui e decidiamo, anche perché fa abbastanza freddo, di prendere il treno precedente a quello previsto in modo così di avere il tempo di passare in albergo a Preston prima del nostro prossimo appuntamento, infatti siamo d’accordo con una coppia di amici di trovarci alle 16.30 in stazione per recarci insieme a Lytham, una piccola cittadina che si trova tra Preston e Blackpool, famosa per il suo mulino.
Dopo aver di nuovo ammirato dal finestrino del treno i vari paesaggi sul Lake District arriviamo puntuali a Preston, in stazione controlliamo gli orari dei treni per Lytham e scopriamo che sono tutti cancellati! Davvero una giornata nera per la Northern, la compagnia ferroviaria che aveva già cancellato il nostro treno per Ulverston in mattinata…passiamo in albergo per un cappuccino caldo e contattiamo i nostri amici che decidono di andare a Lytham in macchina, quindi passano a prenderci alle 16 con la loro Mini Cooper.. inutile dire quanto io sia gasato di percorrere le strade inglesi su una tipica auto inglese… (anche se come saprete diventata ora tedesca, ma lo spirito è sempre quello british che conosciamo)
Siamo ovviamente contenti di rivedere i nostri amici, Mark e Christine con i quali avevamo cercato di essere ospitali quando vennero in Italia, e loro sono stati gentilissimi a ricambiare per tutta la giornata e la serata dimostrandosi altrettanto ospitali.
Il tragitto in macchina dura circa 20 minuti, dopo aver parcheggiato camminiamo lungo la “promenade” di Lytham, una cittadina di mare che sorge sulla Fylde Coast sull’estuario del fiume Ribble, questa passeggiata può portare alla vicina e confinante St Annes, una piccola cittadina, molto spesso infatti le due città vengono identificate insieme venendo denominate Lytham St Annes.
Il freddo ed il poco tempo a disposizione ci consigliano di non affrontare questa camminata, ci “accontentiamo” di ammirare il famoso mulino, davvero bello e caratteristico, di passeggiare per il centro finendo poi inevitabilmente nel pub “The Taps”, il più conosciuto ed affollato in città, l’atmosfera lì dentro è molto calorosa e lo stile del pub mi piace tantissimo, ci sediamo a chiacchierare ovviamente davanti ad una bella e gustosa pinta.
Lytham si è rivelata una città carina, ma l’alta marea ci ha impedito di vedere dei paesaggi migliori ed il freddo ci ha fatti restare per una buona ora all’interno del pub dove abbiamo comunque passato del tempo davvero piacevole.
Sulla via del ritorno in macchina i nostri amici cambiano strada rispetto a quella percorsa all’andata e ad un certo punto vedo spuntare … il Mill Farm, il nuovo e moderno stadio dell’AFC Fylde! Beh… non è stato un caso, molto gentilmente ho scoperto che lo avevano fatto apposta proprio per permettermi di vederlo… purtroppo non è possibile visitarlo all’interno, ma sono comunque contento e soddisfatto anche per averlo visto soltanto esternamente.
Ci dirigiamo verso Penwortham, periferia di Preston, dove Mark e Christine vivono, facciamo una breve sosta nella loro casa, davvero graziosa e tipicamente inglese con giardino sul retro e piano superiore per le camere da letto, poi andiamo nel loro “local pub”, il “Tap & Vine” dove ci aspetta un’altra birra ed un’altra piacevole chiacchierata a proposito del Preston North End, squadra che ovviamente anche loro tifano.
Alle 20.00 abbiamo prenotato la cena presso un ristorante italiano, “Salvatore’s” che si trova proprio lì a due passi: la cena è squisita, ed il locale è di classe, un paio di cameriere sono italiane, una di loro ci dice di essersi trasferita da solo due settimane e che sta cercando di imparare l’inglese, restiamo veramente ben impressionati, si mangia pesce e per finire un ottimo tiramisu.
Per il caffè Mark e Christine ci propongono gentilmente di prenderlo a casa loro e così facciamo restando in loro compagnia fino alle 22.30 circa fino a quando non chiamiamo un taxi che ci riporta al Premier Inn, è stata una bellissima giornata, da Lancaster ad Ulverston, da Lytham al Mill Farm ed infine una cena prelibata ed una serata passata a parlare in inglese con la nostra coppia di amici… direi che possiamo essere soddisfatti, non posso che ringraziare infinitamente Mark e Christine per la fantastica ospitalità ed ovviamente anche per la sorpresa nel permettermi di vedere un nuovo stadio!
Il giorno seguente è purtroppo quello della partenza, il treno che ci porterà all’aeroporto di Manchester sarà alle 10.26, abbiamo solo il tempo per fare colazione da Starbucks in centro , siamo seduti ai tavolini davanti alle vetrate dalle quali si vede Fishergate, osservo la gente che passa, la gente che lavora, la gente che fa compere, quella che cammina di fretta e quella che invece lo fa con calma, osservo i bus e le macchine che percorrono la via, guardo e riguardo Preston, la città che resterà sempre nel mio cuore, ho visitato tante città bellissime, ma è qui che ci ho lasciato una parte di me stesso.
E’ stata un’altra esperienza bellissima, abbiamo rivisto tanti amici, abbiamo conosciuto James, l’italiano che tifa PNE, abbiamo visto un 4-0, bevuto parecchia birra e mangiato bene, abbiamo fatto lo shopping che desideravamo, abbiamo visitato nuove città e nuovi stadi.. è finita anche stavolta, ma questo è un viaggio che non finirà mai, un viaggio iniziato tanti anni fa e che proseguirà ancora per lungo tempo, un viaggio che mi regala sempre nuove emozioni, tantissimi ricordi indelebili di posti, partite, paesaggi, ma soprattutto persone, sono loro, gli amici, che sanno regalarti i momenti migliori, sono la parte più bella ed importante di questo lungo viaggio e non li dimenticherò mai.