lunedì 14 aprile 2014

Bristol Away #pnefc

Si riparte. 
Si riparte ancora per il PNE, questa volta si va a Bristol per assistere al match di Ashton Gate tra il Bristol City ed il Preston North End, approfittandone naturalmente anche per visitare la città e la vicina e deliziosa Bath.
Lo dico subito, è stata anche questa volta un'esperienza meravigliosa, memorabile, tanti momenti indimenticabili, tanti amici che mi hanno accolto con entusiasmo e con gesti d'affetto.
La nostalgia è già tanta, come la voglia di tornare a vivere questo tipo di esperienze, tanti ricordi, tante immagini che scorrono continuamente nella mia mente...
Io e mia moglie Silvia partiamo sabato mattina presto da Bergamo, volo diretto per Bristol, una città che sono sempre stato curioso di visitare, arriviamo in aeroporto e con il bus andiamo all'albergo in King Street, praticamente in centro.











Sono contento di essere lì, ma anche un pò teso in vista della partita che si giocherà tra poche ore e subito trovo il primo segno che mi fa già sentire in mezzo ai tifosi.. due adesivi "North End Soul" appiccicati nei bagni dell'albergo... capisco che qualcuno di loro è stato lì la scorsa notte e già l'adrenalina sale e la voglia di essere in mezzo a loro aumenta sempre di più.






Prima della partita abbiamo il tempo di fare un primo veloce giro in centro, ma la mia testa è già rivolta verso Ashton Gate, non riesco a pensare ad altro e l'agitazione e soprattutto la voglia di tuffarmi nella marea di Northenders, ne sono previsti circa 700, compresi due italiani!
Il 5 aprile 2014 sarebbe anche stato il 92° compleanno di Sir Tom, purtroppo scomparso di recente, e quindi ho deciso che questo sarebbe stato il mio personalissimo Gentry Day, la giornata organizzata dai tifosi una volta a stagione per ricordare le persone legate al PNE scomparse nel corso dell'anno, non potendo purtroppo partecipare a quello ufficiale che si terrà a Londra il prossimo Venerdì di Pasqua.
Sarà per me la possibilità di dare a modo mio un saluto a Sir Tom, in mezzo al casino del settore away, in mezzo a persone, amici, cori, saluti, applausi, sono certo che troverò un momento tutto mio da dedicare al ricordo di Sir Tom.
Sapendo che il North End avrebbe giocato con la maglia da trasferta giallo e blu ho pensato bene di vestirmi con questi colori indossando un tracktop anni '80 della Fila con ai piedi un paio di Adidas "Malmo", in perfetto stile casual, ottimo per una partita in trasferta :)
A mezzogiorno circa torniamo in albergo dove abbiamo appuntamento con Keith, un tifoso del PNE che vive a Bristol e con il quale ci eravamo accordati per andare allo stadio insieme.
Keith arriva puntuale accompagnato dalla figlia Kirsty e dall'amico Michael, un altro "White in exile" dato che anche lui non vive a Preston, ma, per motivi di lavoro, a Northampton.
Un caloroso saluto a Keith, che fino ad ora avevo conosciuto solo tramite Facebook, al quale regalo una sciarpa dei GBS, il Fans Club Italiano del PNE.
Ci rechiamo così in macchina, targata "MI PNE", verso Ashton Gate, ma prima al pub "The Pump House" dove un altro amico, Rich, mi aveva detto che avrebbe fatto tappa prima del match.






E' proprio in questo pub che spero inizi la grande giornata, sogno di vivere l'atmosfera del pre-match, attendo che arrivino i pullman dei tifosi da Preston e spero di poter questa volta essere protagonista attivo di uno di quei tanti video visti in passato nei quali i tifosi cantano e bevono allegramente proprio come una grande famiglia di amici.
Al pub ordiniamo da bere e da mangiare e ci accomodiamo su dei comodi divanetti, parliamo con Keith e Michael del Preston, della mia passione, delle nostre aspettative riguardanti la partita, sono contento dell'accoglienza riservatami e mi sento completamente a mio agio e nel posto giusto.
Nel frattempo arriva un altro tifoso del PNE "esiliato" lontano da casa, Lewis, tifoso di vecchia data che in passato ha conosciuto di persona Sir Tom, vive a Torquay e non ha perso l'occasione di venire a Bristol per seguire la sua squadra del cuore.
Un uomo simpaticissimo, si crea una bella atmosfera davvero mentre bevo la prima Guinness e mangio il primo Fish & Chips di questa vacanza.






Qualche minuto più tardi entrano nel pub due ragazzi, riconosco subito Rich e lui riconosce subito me, ci salutiamo come due vecchi amici, è un ragazzo giovane ma che già da anni segue il North End anche in trasferta, scambiamo qualche battuta e lo invito al nostro tavolo.
Un altro tifoso, Bill, al quale avevo dato appuntamento qui, arriva accompagnato dal figlio, chiedo notizie dei pullman da Preston, ma loro sono arrivati dalla vicina Cardiff dove erano da qualche giorno.





Mentre Keith va in macchina a prendere un altro amico, Kuen, un tifoso coreano del PNE che vive in Inghilterra, telefono a Trevor, l'amico che attendo con ansia e che, tra l'altro, ha anche i biglietti per la partita.
Purtroppo Trevor mi dice che ci dovremo trovare direttamente allo stadio, il tragitto da Preston è lungo e i tifosi non avranno il tempo di fare tappa al pub, probabilmente c'è stato qualche ritardo, una piccola delusione per me che, nonostante la bella atmosfera che si è creata nel pub, non potrò vivere in pieno quello che per me significa il pre-match.
Non è comunque il caso di lamentarsi, queste due ore passate in compagnia dei tifosi sono state bellissime, qualche difficoltà a parlare in inglese, ma soprattutto a sentirlo parlare, purtroppo c'è ancora, ma sono comunque contento di constatare che parlando di calcio tutto diventa più semplice.
Alle 14 circa ci incamminiamo verso lo stadio formando un piccolo classico "corteo" di tifosi in trasferta, ne approfitto per parlare e conoscere meglio Rich ed il suo amico, siamo tutti fiduciosi per questa partita, anche se siamo consapevoli che ormai il PNE sia destinato a giocare i play off per tentare di raggiungere l'obiettivo promozione.





E finalmente arriviamo ad Ashton Gate, uno stadio davvero bello e old style, Rich mi mostra nel parcheggio dello stadio il pullman dei giocatori e la macchina del manager Simon Grayson che, a quanto pare, ha l'abitudine di raggiungere con mezzi privati le sedi delle partite in trasferta.







Appena arriviamo all'ingresso del settore "away" riconosco subito Trevor, è bello rivedere un amico come lui, ed è bello avere finalmente in mano i biglietti del match, i biglietti per l'ingresso ad un sogno!
Io e Silvia veniamo riconosciuti da amici/tifosi che già avevamo conosciuto in precedenti viaggi, ma anche da molti con i quali fino ad ora avevo avuto rapporti soltanto tramite Facebook.
Tutti vogliono fare foto con me, tutti sono entusiasti di conoscermi o di rivedermi, è bellissimo, non mi aspettavo un'accoglienza del genere, non mi è mai piaciuto "essere protagonista", ma ammetto che mi ha fatto molto piacere capire quanto affetto abbia questa gente nei miei confronti, che abbiano capito quanto sia sincera e forte la mia passione per il Preston North End!
E così rivedo oltre a Trevor anche Janice, Kim, Ben, Adam, Gemma e le sue amiche, ma finalmente ho l'opportunità di conoscere tanti ragazzi con i quali avevo scambiato battute tramite i social network come Liam, Daniel, John, Micharl, Kyle, Mick, Greg, Sean, Louise, Kathleen e tanti altri!











Entriamo nel settore ospiti già pieno e partono i primi cori, mi sento già bene, mi sento uno di loro, lì, proprio in mezzo a loro nella terrace di Ashton Gate, rigorosamente in piedi, accanto a Trevor, e con Michael e Liam pronti a far partire cori ed a fare sempre casino (con allegria, in senso buono), tanto da venire richiamati anche da uno steward.



Arriva il momento dell'ingresso in campo delle squadre e parte il coro "Yellows Yellows" e nonostante nel corso della settimana ci siano stati grossi problemi intorno ad alcuni giocatori del PNE accusati di frode sportiva (tutto ancora da dimostrare e confermare) i tifosi alcuno la squadra con il solito entusiasmo e con ancora più vicinanza e "solidarietà" nei confronti proprio di quei giocatori.





Non sembra proprio che queste vicende abbiano in nessun modo scalfito l'amore dei tifosi verso la squadra, anzi, ho l'impressione che in un momento particolare come questo ci si voglia stringere ed unire ancora di più in nome del Preston North End.
Come già capitato lo scorso anno quando andai a vedere il PNE in trasferta a Griffin Park, anche questa volta non riesco a seguire attentamente il match, sono distratto da molte altre cose, voglio ascoltare i cori dei tifosi, farne parte, voglio catturare ogni singolo aspetto di questa esperienza. E' bellissimo constatare ancora una volta quanta passione ci sia, gente normale, donne, ragazze, bambini, famiglie che seguono la propria squadra anche in trasferta come se fosse una festa, non una guerriglia, non una rivalità con l'altra squadra.
Una trasferta anche lunga da Preston a Bristol, almeno quattro ore di pullman, ma molti di loro, comprese donne e bambini, sono sempre presenti, qualsiasi sia la città ospitante.
Al massimo qualche ragazzo più "scalmanato" lancia qualche saluto ironico verso il settore "caldo" dei tifosi di casa, ma davvero non ho notato nessuna tensione, quasi sembrava di essere a Deepdale per il clima amichevole e sereno che si poteva respirare dentro e fuori lo stadio, c'è ancora molto da imparare da questa gente che sa vivere il football come momento di aggregazione, festa, amicizia, sentimenti bellissimi e difficili da trovare in altre parti.
Al minuto numero sette tutto lo stadio applaude per ricordare Sir Tom ed anche io, come promesso a me stesso, trovo un momento di "raccoglimento" per dedicare un pensiero ad una Leggenda che non c'è più, ma che resterà sempre viva nei nostri cuori.
Il primo tempo termina a reti inviolate e durante l'intervallo ho l'occasione di parlare con i tifosi, Janice mi regala dei giornali ed un inserto speciale, che aveva conservato apposta per me, riguardanti Sir Tom ed i suoi funerali, un gesto bellissimo, lei, come altri, sapeva benissimo quanto fossi rimasto dispiaciuto per la sua morte e per non essere potuto andare a Preston a rendere il mio personale tributo a questo leggendario giocatore.






Poi un episodio divertente... un pò imbarazzante... Janice con una spilla punge un mio dito ed un suo dito fino a far uscire un pò di sangue e simula un "travaso".... ecco... adesso ho veramente sangue inglese... sono diventato a tutti gli effetti un Preston Boy!!!!
In mezzo a tanti amici non mi dimentico certo di Keith che è stato gentilissimo con me e lo fotografo mentre mostra la sciarpa dei GBS, sempre un piacere ed un onore vedere come il nostro branch italiano abbia ormai raggiunto il cuore di ogni tifoso!








Il secondo tempo inizia e i ragazzi cercano di sbloccare il match riuscendoci al 69° minuto quando Jack King segna per noi con un tiro potente da fuori area.
Ovviamente scene di gioia nel settore ospiti, Jack corre verso di noi simulando il gesto delle manette per polemizzare contro gli articoli di giornali che parlavano di arresti per sei dei nostri giocatori, noi rispondiamo con entusiasmo, si salta, si urla, ci si abbraccia, si canta, si ama il North End!









Il settore ospiti adesso è ancora più rumoroso e si canta a gran voce, una vittoria sarebbe l'ideale per scacciare i malumori della scorsa settimana, ma purtroppo qualche minuto più tardi i Robins trovano il gol del definitivo 1-1.









Va bene così, con questo pareggio il North End si è assicurato matematicamente un posto nei play off, tutti siamo soddisfatti, non vorrei andarmene, vorrei restare ancora lì con i tifosi, vorrei andare al pub con loro, ma i loro pullman partiranno subito e purtroppo non c'è tempo per passare ancora qualche minuto con loro.
Nella confusione generale riesco comunque a salutare Trevor che mi regala anche delle bellissime spille "PNE The Gentry", "North End Soul" e "Whites in Exile", l'appuntamento è per Wembley, tutti siamo molto fiduciosi e certi che il PNE riuscirà  a qualificarsi per la Finale Play Off e molti mi aspettano lì, sapendo che non potrò esserci a Griffin Park per il Gentry Day.
Fuori dallo stadio io e Silvia ci ritroviamo con Keith e gli altri, saluto ancora Rich, e poi ci incamminiamo verso la Pump House dove Keith aveva lasciato la macchina.
Salutiamo Kuen e nel tragitto verso l'albergo parliamo della partita, ma anche di football in generale e gentilmente Keith si offre di accompagnarmi il giorno successivo a visitare il Memorial Stadium, casa del Bristol Rovers, squadra per la quale ho sempre avuto una certa simpatia, soprattutto grazie alla splendida maglia a scacchi e per il crest con il Pirata.
Keith, prima di salutarci, mi regala un match programme del PNE, un foglio relativo alla celebrazione dei funerali di Finney ed un altro giornaletto, ma soprattutto la sciarpa speciale, dedicati sempre a Sir Tom, un altro gesto che ho apprezzato tantissimo
Soddisfatti ed entusiasti della giornata, ma anche stanchissimi, andiamo a riposare in camera prima di cenare in albergo e chiudere questo favoloso giorno guardando Match of The Day e The Football League Show resistendo al sonno ed alla stanchezza pur di vedere tutto quello che è successo nella giornata calcistica inglese.


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Il giorno seguente, domenica, dopo l'abbondante "Full English Breakfast", Keith viene in albergo a prelevarci e per portarci a visitare non solo lo stadio, ma innanzitutto il famoso Clifton Suspension Bridge, una delle principali attrazioni di Bristol.
Siamo contentissimi perchè difficilmente ci saremmo andati da soli dato che il tragitto è comunque abbastanza lungo, ma grazie a lui abbiamo la splendida opportunità di godere di un favoloso panorama e di attraversare e vedere da vicino il bellissimo ponte.
Facciamo foto ed ammiriamo la bellezza del ponte costruito da Brunell, acquistiamo un quadretto ricordo ed un magnete oltre ad un piccolo pensiero per Keith che gentilmente aveva pagato l'ingresso al ponte.







Poi andiamo in cima ad una collina dalla quale si può ammirare in lontananza tutta l'imponenza del ponte e la sua straordinaria bellezza!












Arriva poi il momento di raggiungere il MEM, la zona antistante lo stadio dei Gasheads è molto bella, Keith mi dice che qui tutti tifano per la squadra locale, arriviamo allo stadio, ma troviamo tutto chiuso, i cancelli impediscono anche di vedere lo stadio dall'esterno, mi sarebbe bastato anche solo quello, si intravede qualcosa, ma ammetto di essere un pò deluso, Keith intuisce la mia delusione, telefona ad un suo amico tifoso dei Pirati, ma non c'è modo per entrare allo stadio. Pazienza, del resto è domenica, apprezzo molto lo sforzo di Keith, non mi aspettavo però che con i cancelli chiusi non si riuscisse nemmeno a vedere la facciata esterna del MEM, uno stadio strutturato in modo abbastanza diverso da quelli fino ad ora visitati.




Keith ci porta ancora in giro per Bristol dimostrando grande disponibilità ed amicizia, lungo le strade della città possiamo ammirare i famosi graffiti dell'artista locale Bansky e poi ci fermiamo per ammirare la nave S.S. Great Britain, altra importante attrazione.






Torniamo in albergo e, dopo aver saluto Keith, ripromettendoci di rivederci magari a Wembley per la Finale Play Off, andiamo in centro città per sfogare la voglia di shopping... in Inghilterra è sempre un piacere, ci si sono tante cose impossibili da trovare in Italia... Silvia riesce subito a trovare qualcosa che fa per lei, io preferisco fare un primo giro di "perlustrazione" e soltanto pochi minuti prima della chiusura dei negozi trovo lo shop di Fred Perry, ho poco tempo per provare qualcosa, ma la commessa è molto gentile ed attende permettendomi così di acquistare un cardigan ed una polo.
Dopo la chiusura dei negozi proseguiamo la visita alla città fino ad arrivare alla Cattedrale ed al Bristol College Green, entrambi bellissimi, si fanno foto e notiamo che sui rami degli alberi sul piazzale della chiesa ci sono delle scarpe appese... non so a cosa possa essere dovuto, forse qualche tradizione del college o forse, come ho poi letto tramite internet, si tratta dello "Shoefiti" un gesto di folklore derivante dalle parole Shoes (scarpe appunto) e Graffiti, una tecnica nata nelle zone rurali americane.






La sera mangiamo al Pub "The Llandoger Trow", Guinners and Fish & Chips, of course!





La mattina seguente un taxi ci porta alla stazione "Temple Meads" e con il treno in dieci minuti arriviamo nella splendida Bath, una città meravigliosa che, tra quelle che ho visitato, potrei paragonare per bellezza a York e Chester, le migliori per me.
Le piccole vie, l'Abbazia, i "Roman Bath" e soprattutto il Pulteney Bridge, tutto fantastico, e poi le vie piene di negozi, lo stadio della squadra di rugby, la casa di Jane Austen..
Sono rimasto veramente affascinato da questa città, visitiamo i Bagni Romani ed ammiriamo la bellezza dell'Abbazia che è sulla stessa piazza.












Poi giriamo per i negozi, compro qualcosa da Jack Wills ammirando l'arredamento dei camerini e del negozio, tappezzati con foto ed immagini relativi a Londra ed alla Gran Bretagna in generale.






Anche Silvia resta affascinata da questa piccola, ma splendida città e quando arriviamo al Pulteney Bridge l'atmosfera diventa ancora più romantica e tipicamente british.. dopo varie foto entriamo in un caffè situato proprio sul ponte sedendoci ad un tavolino ammirando il panorama, sorseggiando una cioccolata calda con muffin e brownie per scaldarci un pò vista la tipica leggera pioggia che scendeva su Bath e che a me piace tanto.
Passeggiando sul ponte trovo anche lo shop ufficiale del Bath Rugby dove acquisto una palla ovale ed una spilla del Club.









Passeggiamo poi lungo il fiume e quasi senza accorgercene passiamo davanti allo stadio del Bath Rugby, è aperto, entriamo e resto colpito .. è il primo stadio di rugby che visito e un pò questo compensa la delusione di non aver potuto vedere il MEM a Bristol e il Twerton Park proprio qui a Bath, casa del Bath City FC, che ha però sede fuori città.
E' comunque bello poter ammirare questo stadio, non si tratta di football, ma qui a Bath la squadra di Rugby va alla grande e questo sport è probabilmente più seguito rispetto al calcio.
A differenza degli stadi di calcio che ho visitato in questa occasione siamo potuti entrare senza problemi, fare foto e passeggiare all'interno dello stadio senza che nessuno ci chiedesse nulla.
Beh... forse ho finalmente trovato la mia squadra di rugby!








La visita della città prosegue, ma soprattutto ci dedichiamo allo shopping e riusciamo anche a vedere, senza visitarla, la casa di Jane Austen , la celebre scrittrice che visse a Bath nei primi anni del 1800.





Passiamo un pò di tempo nella libreria Foyles, sfogliando qualche libro sulle comode poltrone e cercando nuovi libri e consultandone alcuni intravisti sul sito Amazon Uk.
Prima di prendere il treno alle 19.30 riesco anche a vedere, seppur da lontano, il campo di cricket e fare un ultimo acquisto da Debenhams, una polo Fred Perry; poi arriva il momento di salutare Bath, i ricordi di questa città saranno per me sempre piacevoli e di certo non mi dispiacerebbe tornarci.






Arriviamo a Bristol e mentre ceniamo ricevo un messaggio da Keith.... mi propone di andare con lui la mattina successiva a visitare il MEM!!
Ed eccola l'ultima piacevole sorpresa di questa meravigliosa vacanza!
Non ci speravo più, ma Keith si dimostra ancora una volta un vero amico, ha capito quanto fosse importante per me vedere quello stadio e lui si è informato ed assicurato che quella mattina fosse possibile visitarlo e che lo shop fosse aperto.
Con Silvia avevo in programma un altro giro per negozi prima di andare in aeroporto, ma Keith ci promette di riportarci in albergo in tempo per riuscire a fare entrambe le cose.
E così martedì mattina alle 9 puntuale Keith viene in albergo a prenderci accompagnato dalla moglie ed insieme in macchina andiamo al Memorial Stadium!
Anche la moglie di Keith è molto gentile e nel tragitto verso la stadio parliamo della mia passione per la Gran Bretagna e per il football, ma anche di altri argomenti, come il lavoro, i viaggi e certamente del fatto che saremmo lieti di ospitarli in Italia qualora decidessero di visitare Lecco o Como e dintorni.
Arriviamo al MEM e come sempre per me è una grande emozione, uno stadio che avevo visto e rivisto in foto, siti internet, immagini, video e che ora si presentava lì davanti a me.
Probabilmente è la prime ed ultima volta che lo vedo, tra un paio di anni i Pirati si sposteranno in un nuovo stadio e per me, simpatizzante del Bristol Rovers, è davvero bello ed importante poterlo vedere dal vivo, cercare di immaginare i calciatori che calcano quel campo e la folla che riempie quegli spalti.
Facciamo tantissime foto, mi siedo su quelle poltroncine, entro in quel campo, ammiro lo stadio, ma senza dimenticare il Preston North End e con orgoglio mi metto in posa mostrando la sciarpa dei GBS.













Poco dopo arriva un addetto dello stadio che gentilmente, dopo aver saputo che eravamo tifosi del PNE arrivati a Bristol dall'Italia, ci conduce con grande disponibilità a vedere gli spogliatoi passando dal tunnel che accompagna le squadre in campo.
Negli spogliatoi vedo le maglie della squadra e i posti in cui siedono i giocatori, in particolare il numero 32, il mio preferito, John Joe O'Toole.
La sua gentilezza è l'ennesima dimostrazione dell'ospitalità inglese che avevo riscontrato anche in altri stadi, su tutti in quelli di Chester, Cardiff, Hearts e ovviamente Preston.
Scambiamo con lui ancora qualche battuta e poi andiamo allo shop dove acquisto la bellissima maglia a scacchi, ovviamente la numero 32, quella di O'Toole e la spilla del Club, oltre a prendere un poster gratuito della squadra di questa stagione nella quale i Rovers stanno lottando per restare in League Two.







Con grande soddisfazione e gratitudine verso Keith torniamo in albergo, salutiamo il nostro amico e sua moglie ripromettendoci di rivederci il prima possibile, forse a Wembley per quella finale play off che sogniamo per il nostro North End, lui mi regala un cd con le foto scattate insieme in questa breve, ma intensa vacanza, oltre alle foto da lui scattate in occasione del funerale di Sir Tom, un altro regalo graditissimo e che porterò sempre nel mio cuore insieme al ricordo di questi giorni a Bristol e Bath.














Un ultimo giro in centro, gli ultimi acquisti e poi, accompagnati dal vento freddo inglese, prendiamo il bus che ci riporta in aeroporto dove questo sogno era iniziato e dove è destinato a finire... 
si torna a casa con nostalgia, ma con tanti ricordi, si riprende la solita vita, riprendo a seguire il PNE tramite una radiocronaca, riprendo a mantenere i contatti con i tifosi tramite i social network, ma sono contento di avere nuovi amici, stavolta conosciuti di persona, conosciuti per davvero, con sentimenti veri, con strette di mano vere, con pacche sulle spalle vere e con un you're welcome vero e sincero, sentito con le mie orecchie, e non visto scritto su un monitor, e pronunciato da persone che hanno dimostrato verso me e Silvia amicizia ed affetto sinceri.





Preston Till I Die. Grazie.